Perché una riserva?

Perché una riserva?

In breve…

  • Evoluzione naturale: nella riserva forestale l’evoluzione del bosco viene lasciata al proprio corso spontaneo e l’uomo non interviene più. Qui il ciclo di nascita, maturazione, morte e decomposizione si chiude e si rinnova senza sosta. Fondamentale per la natura, questa dinamica è possibile solo ancora in porzioni minime del paesaggio.
  • Spazio vitale: la riserva forestale offre un ambiente vitale insostituibile per innumerevoli alberi, erbe e funghi; per mammiferi, uccelli e rettili e per tanti altri organismi.
  • Diversità genetica: ogni specie è composta da individui unici, differenti da tutti gli altri; ogni individuo contribuisce alla diversità genetica, invisibile ai nostri occhi, che però è vitale per la sopravvivenza della specie e del bosco poiché permette l’adattamento ai mutamenti ambientali.
  • Conoscenza del bosco: per utilizzare e gestire il bosco in modo rispettoso, i forestali devono sapere cosa capita se non intervengono. Osservazioni a tal proposito sono possibili solo nelle foreste vergini (che in Svizzera non esistono praticamente più) o nelle riserve forestali.
  • Nuova etica della natura: le riserve forestali testimoniano della convivenza pacifica fra uomo e natura. Sono le fondamenta su cui poggiano l’educazione ambientale e una nuova etica della natura.
  • Fonte di benessere per l’uomo:il bosco lasciato all’evoluzione naturale affascina; è la natura che crea benessere in noi; il selvaggio che ci meraviglia e ci porta a percepire il senso della vita.

Balsamo per l’animo umano

I boschi lasciati all’evoluzione naturale sono affascinanti; ci stimolano con atmosfere incantevoli e risvegliano in noi i ricordi più belli. È la Natura che crea benessere in noi; il selvaggio che ci meraviglia e ci porta a percepire il senso della vita. 
Molti vedono nel bosco naturale disordine e abbandono perché non hanno più il tempo per fermarsi ad osservare, odorare, ascoltare. Taluni attribuiscono al bosco solo un valore venale; ignorano il suo vero valore, quello che va dritto al cuore. I boschi naturali sono i santuari della calma, i monumenti alla bellezza; tutto ciò che l’anima veramente richiede. 
Le riserve forestali testimoniano della convivenza pacifica fra uomo e natura. Sono le fondamenta su cui poggiano l’educazione ambientale e una nuova etica della natura. Potremmo fare migliaia di chilometri per incontrare la natura intatta, spendendo un sacco di soldi e creando un mucchio di problemi; godiamoci invece la natura di casa nostra! 
Se guardo un bosco che voglio comperare, – scrive Hermann Hesse in una poesia intitolata “Dell’anima” – un bosco che voglio prendere in usufrutto o disboscare, in cui desidero cacciare…, non vedo il bosco ma solo il suo rapporto con il mio volere, i miei piani, le mie preoccupazioni… Allora è costituito di legno, è giovane o vetusto, sano o malato. Se tuttavia non voglio nulla, lo guardo spensieratamente nel suo verde abissale: allora è bosco, è natura e vegetazione, ed è bello.

Ambiente di vita di innumerevoli animali e piante

Il bosco è lo spazio vitale di migliaia di organismi vegetali (alberi, arbusti, erbe, felci e muschi), animali (mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, insetti, e molti altri) e funghi. Tutti questi organismi intrattengono tra loro una fittissima rete di relazioni. 
Ogni specie è composta da individui unici, differenti da tutti gli altri; ogni individuo contribuisce alla diversità genetica, invisibile ai nostri occhi, che però è vitale per la sopravvivenza della specie e del bosco poiché permette l’adattamento ai mutamenti ambientali. In passato si credeva che il bosco richiedesse l’intervento umano – tagli e pulizia – per restare sano. Ma allora, prima della comparsa dell’uomo cosa succedeva? 
Oggi la visione del bosco è mutata. Da un’attenta osservazione delle foreste primarie europee, sappiamo che, a dispetto di tutti i cambiamenti evolutivi, la stabilità è l’elemento che più le caratterizza. Gli interventi umani spesso non fanno che ridurne la ricchezza. Numerose specie animali e vegetali d’ambiente boschivo sono in declino: quelle che dipendono dal legno morto oppure alberi di grandi dimensioni vanno a gonfiare le Liste Rosse delle specie minacciate o in via d’estinzione. 
Un bosco naturale diversificato e ricco di organismi legati tra loro riesce a bilanciare squilibri, ad assumere una funzione di protezione e ad adattarsi meglio ai mutamenti climatici rispetto ad un bosco monotono. La salvaguardia e la conservazione della biodiversità passa dunque per queste aree. 

Palestra per la ricerca

Non possiamo capire come gestire i boschi se non sappiamo cosa farebbe la natura se non facessimo nulla! Il continuo affinamento delle tecniche selvicolturali presuppone l’osservazione dell’evoluzione spontanea dei boschi, possibile solo in aree di vaste dimensioni dove il ciclo vitale è completo, la dinamica segue schemi naturali e il patrimonio genetico è massimo. In questi luoghi le numerose specie vegetali, animali e fungine possono interagire nel migliore dei modi.

Motore d’uno sviluppo intelligente

Oggi l’utilizzo del legname per la costruzione, l’industria e quale legna d’ardere rende, in termini economici, solo ancora in condizioni topografiche e d’accesso favorevoli. Condizioni che non si riscontrano in aree impervie, discoste o non allacciate. Le riserve forestali possono fornire un insperato reddito alle regioni periferiche attraverso la promozione di un turismo, oggi in crescita, volto alla scoperta della natura, della cultura e della salute.